Il 24 ottobre, Parigi ha accolto la terza edizione dell’evento One Planet Summit.
Creato per sensibilizzare il mondo della finanza alle sfide e alle opportunità del cambiamento climatico, l’evento di quest’anno aveva come tema la Blended Finance: la capacità della finanza pubblica di investire in progetti a impatto positivo, in modo da attrarre capitali privati e ridurre così i rischi.
“We need Hope!” Brune Poirson, Segretario di Stato presso il Ministro francese della Transizione Ecologica e Solidale, ha accolto i partecipanti con questo messaggio di speranza. Sulla scia di una tendenza che si delinea ormai da qualche mese, l’attenzione dei partecipanti era concentrata sugli oceani, l’agricoltura e la biodiversità. In effetti, oggi non ci si limita più a parlare di Energia e Clima perché, come ha sottolineato Jennifer Morris, presidente di Conservation International : “Il miglior modo di ridurre le nostre emissioni di diossido di carbonio, è la natura stessa. Essa rappresenta il 30% della soluzione, ma riceve solo il 2% degli investimenti”. Inoltre, alla fine della giornata, Brune Poirson ha presentato una roadmap molto chiara, destinata a tutti gli attori del mondo finanziario e della politica presenti all’evento: “Da qui all’anno prossimo, dobbiamo far emergere progetti legati alla natura”.
Nel frattempo, in Cile, in Ecuador o in Libano, la rabbia cresce. Forse con meno violenza, ma mossi sempre dalla preoccupazione per il loro potere d’acquisto, i manifestanti in Iraq, in Venezuela, in Spagna e, da più di un anno, i “gilets jaunes” in Francia si battono per un profondo cambiamento sociale. La transizione ecologica, finanziaria, politica e sociale deve essere una transizione equa, in grado di coinvolgere tutti, indipendentemente dal livello sociale. Non dobbiamo dimenticare che viviamo su un pianeta in cui, nel 2018, i 26 miliardari più ricchi del pianeta possedevano un patrimonio equivalente a quello dei 4 miliardi di esseri umani più poveri*
Ma abbiamo anche buone notizie? Alcune novità positive ci arrivano dal Vertice sul Clima dell’ONU, svoltosi il 23 settembre a New York:
- La Russia ha annunciato la firma di una risoluzione governativa che sancisce l’adesione definitiva del paese all’Accordo di Parigi sul clima;
- Con l’annuncio dell’Austria, del Cile, dell’Italia, del Giappone e del Timor Orientale, i paesi che hanno confermato la propria adesione alla Carbon Neutrality Coalition sono ormai 66;
- Diciannove aziende, fra cui alcuni giganti del settore agroalimentare, hanno presentato una proposta che intende contribuire alla tutela della biodiversità;
- Anche Amazon si impegna in favore dell’ambiente e annuncia che sarà “carbon neutral” entro il 2040!
Dal canto suo, La Française continua ad impegnarsi, mese dopo mese, al fianco dei propri partner. La natura è stata uno dei temi centrali anche della conferenza organizzata dall’OID nei locali di La Française, con un’introduzione di Gérard Degli Esposti. Catherine Larrère, in qualità di filosofo, ha esplorato i legami fra Uomo e Natura. A pagina 2 di questa newsletter, vi proponiamo una breve sintesi del suo intervento
Sempre sul piano della sostenibilità, Moniwan (piattaforma di distribuzione online di La Française) risponde alle preoccupazioni di molti investitori e svolge un’opera di sensibilizzazione, piantando degli alberi ad ogni sottoscrizione di un SCPI. Perché gli alberi sono il modo più naturale di decarbonizzare l’ambiente, perché in gruppi di tre crescono e diventano foreste che assorbono CO2 a lungo termine, ma anche perché sono un modo straordinario di favorire la biodiversità e fornire un sostegno economico alle popolazioni locali... dandoci la certezza di muoverci nella direzione giusta! Continuiamo quindi su questa strada, impegnandoci a ridurre sempre più la nostra impronta CO2, e piantiamo alberi per compensare i consumi inevitabili del nostro attuale stile di vita!
* fonte Oxfam
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