L’estate 2019 è stata complicata, con colpi di scena quasi quotidiani! Com’era prevedibile, durante la cosiddetta tregua estiva, i fattori di rischio che avrebbero potuto generare stress o perfino correzioni dei mercati non sono scomparsi.
La resilienza dei mercati azionari è stata notevole, nonostante un forte incremento della volatilità. Le attese relative alle nuove comunicazioni delle banche centrali sono molto elevate e hanno favorito, logicamente, un significativo calo dei tassi.
- Il presidente Trump ha annunciato nuovi dazi del 10 %, applicabili dal 1° settembre su 300 miliardi di USD di esportazioni cinesi negli Stati Uniti
- Il 4 agosto, il dollaro USA ha superato la soglia critica dei 7 yuan
- Il parlamento francese ha adottato la tassa sui “GAFA”, che impone ai giganti del web un prelievo pari al 3% del fatturato
- L’indice PMI dell’attività industriale negli Stati Uniti ha rotto al ribasso la soglia dei 50 punti in agosto
- I 15 punti di vantaggio del candidato peronista sul presidente in carica hanno provocato l’implosione del debito sovrano argentino
- Il 100% della curva dei rendimenti tedeschi ha rendimenti negativi
1 - LA SAGA DEI DAZI CINA/USA DOMINA SEMPRE LA SCENA
Nonostante i negoziati condotti nei giorni precedenti, Donald Trump ha annunciato il 1° agosto nuovi dazi del 10%, applicabili dal 1° settembre su 300 miliardi di USD di esportazioni cinesi negli Stati Uniti. L’annuncio segna un nuovo, importante passo avanti nell’escalation della guerra commerciale fra i due colossi. Gli USA hanno tuttavia deciso di applicare le nuove tasse solo dopo qualche settimana, indubbiamente per attenuare l’impatto sui consumatori statunitensi, in un momento in cui il Paese entra in una fase di precampagna presidenziale. Va sottolineata inoltre l’inclusione nella lista nera di vari gruppi del settore nucleare cinese, che non avranno quindi più accesso alle tecnologie nucleari statunitensi. La risposta cinese alla nuova offensiva USA è arrivata qualche giorno più tardi, con l’applicazione di nuove tasse su un paniere di 75 miliardi di USD di prodotti statunitensi e di dazi rispettivamente del 5 % e del 25 % sulla soia e sulle auto provenienti dagli Stati Uniti. Il 4 agosto, il dollaro ha superato la soglia critica dei 7 yuan, alimentando le speculazioni su nuovi interventi della Banca centrale cinese. La risposta delle autorità statunitensi è stata immediata: il Tesoro USA ha accusato la Cina di manipolazione valutaria. I mercati statunitensi hanno registrato in questa occasione la peggiore giornata dell’anno e il tasso a 10 anni americano è crollato all’1,7 %, registrando il più forte calo settimanale dal 2011. Continuiamo a ritenere che due contendenti abbiano un interesse economico e politico ha trovare un esito favorevole alla crisi e il nostro scenario centrale continua a prevedere progressi positivi nei negoziati, nei prossimi sei mesi.
2 - NUOVI COLPI DI SCENA NELLA SAGA EUROPA-US
Il parlamento francese ha definitivamente adottato la tassa “GAFA” che punta ad imporre un prelievo pari al 3 % del fatturato ai giganti dell’economia digitale. Durante il vertice del G7 di Biarritz,
la Francia si è tuttavia impegnata ad abrogare la misura, qualora venga siglato un accordo multilaterale in materia. L’amministrazione statunitense deciderà entro la fine di novembre l’eventuale adozione di nuovi dazi del 25 % sulle auto europee.
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