Views and Ideas

Sul fronte dei tassi... General Electric, il promisso "Fallen Angel"?

27/12/2018

Da più di un mese, General Electric (BBB+) attira l’attenzione dei mercati Investment Grade e High Yield, sia negli Stati Uniti che in Europa.

Lo storico conglomerato statunitense, che aveva raggiunto la più alta valutazione mondiale nel 2001, con una capitalizzazione superiore ai 500 Mld$, sembra ora giunto a fine ciclo. GE è anche una delle più articolate realtà mondiali, un gruppo operante in una dozzina di settori diversi su scala globale e che dispone di un’importante filiale specializzata nei servizi finanziari, GE Capital, caratterizzata da una struttura complessa e da un considerevole indebitamento.

Con un debito lordo di 115 Mld$, General Electric è il 10° maggior emittente del segmento Investment Grade statunitense (indice BoA). Al peso del debito vanno aggiunti l’accantonamento di 22 Mld€ costituito dal gruppo per un’inchiesta avviata dalla SEC e le obbligazioni per 12 Mld$ che giungeranno a scadenza nel 2019. Il sommarsi di questi fattori ha generato forti incertezze sulla situazione dell’azienda, che si sono tradotte in un calo delle
obbligazioni da 10 a 20 punti in due mesi, secondo le entità emittenti, e in un dimezzamento del valore delle azioni (-56% da gennaio). Oggi, le obbligazioni del gruppo si scambiano al prezzo di un’obbligazione con rating B (investimento con rating altamente speculativo).

La situazione preoccupa tutto il mercato High Yield, a causa del peso sistemico rappresentato da General Electric. Tenuto conto delle dimensioni del debito, un eventuale passaggio in High Yield, pari a un declassamento di tre livelli, farebbe del gruppo il più grande emittente del settore, con un debito pari al 3,7% dell’indice. I player del mercato concordano sul fatto che il settore High Yield avrebbe grande difficoltà ad assorbire un debito di tali dimensioni.

Nonostante ciò, non ci aspettiamo il passaggio a breve o medio termine di General Electric in High Yield, per diversi motivi:

  • La maggior parte delle attività di General Electric restano redditizie e il gruppo può e deve ristrutturarsi.
  • La capacità di disindebitamento di GE eviterà il passaggio all’High Yield.
    Il gruppo può ridurre agevolmente il suo indebitamento raccogliendo almeno 20 Mld$ a breve termine, con varie operazioni: possibile IPO del ramo Healthcare (fino al 40%), vendita della partecipazione in Baker Hugues, taglio del dividendo, ecc.
  • Il peso del debito di General Electric nel portafoglio dei fidi e titoli Investment Grade delle cinque maggiori banche di Wall Street può assicurare il sostegno di queste ultime al gruppo ed evitare problemi di liquidità.
    Sulla sola linea di credito di 19,8 Mld$ in scadenza nel 2020, garantita a GE da 6 banche (su un totale di 41 Mld$ di linee), la quota di Morgan Stanley rappresenta il 6% del suo portafoglio di prestiti Investment Grade, mentre quella di Goldman Sachs è pari al 4%.

Per i motivi finora elencati, abbiamo fiducia nella capacità del gruppo di disindebitarsi sul breve e medio termine e la reazione del mercato ci sembra quindi eccessiva, riflettendo forse soprattutto il clima obbligazionario più teso degli ultimi mesi.

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